REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO DEL NEONATO

Di cosa si tratta e come curarlo con l'osteopatia.

Il reflusso è tra i più comuni disturbi gastrointestinali tra i neonati, secondo alcuni studi pare abbia una prevalenza tra l’8 e il 26% nell’arco del primo anno di vita e un picco di manifestazione tra i 2 e i 5 mesi nel 67-87% dei casi. Nella maggior parte dei casi i primi ad accorgersi del problema sono ovviamente i genitori che poi trovano la conferma del pediatra durante la visita. L’iter di trattamento del reflusso gastroesofageo, nel rispetto di quelle che sono le linee guida internazionali, è caratterizzato da alcune strategie di allattamento e nutrizione del bambino, sino alla prescrizione di farmaci e analisi per la diagnosi differenziale con altre patologie più serie. In questo panorama il trattamento osteopatico sta prendendo sempre più piede come terapia di supporto naturale e non invasiva nel miglioramento clinico dei piccoli pazienti.

Ovviamente non tutte le condizioni di reflusso rappresentano un problema, è importante conoscere alcune differenze. Fondamentalmente il reflusso è rappresentato dal solo transito del contenuto gastrico nell’esofago. Questo avviene attraverso lo sfintere esofageo inferiore, ossia la giunzione tra esofago e stomaco, e può essere associato o meno a rigurgito o vomito. Difatti non tutte le mamme sanno che il bambino può incorrere in alcuni episodi di reflusso senza alcun tipo di espulsione, non se ne accorgono perché il bambino tende a deglutire nuovamente. La prima differenza da sottolineare è proprio quella tra rigurgito e vomito. Il primo è un’emissione involontaria e non forzata di una quantità spesso esigua di contenuto gastrico che arriva nel cavo orale. Il vomito è invece una espulsione proiettiva di ingente quantità attraverso la cavità orale, il bambino tende a espellere la gran parte di quello che ha mangiato. Passiamo a distinguere adesso le tipologie di reflusso. Il reflusso gastroesofageo occasionale o che non si accompagna a particolari sintomi viene considerato “benigno” e prende il nome di GER ed è ritenuto fisiologico nei primi 5-6 mesi di vita. Diversa è la malattia da reflusso, definita GERD, ossia quella condizione clinica accompagnata da una serie di sintomi e complicanze quali: perdita di peso, ritardo di crescita e disturbi nell’alimentazione o deglutizione. Può essere utile conoscere alcuni atteggiamenti del bambino come pianto eccessivo durante o dopo la poppata, l’inarcamento posteriore della schiena o del capo, ruminamento, produzione eccessiva di saliva (scialorrea), sonno disturbato e cuscino sporco dal rigurgito.

Le cause del reflusso possono essere molteplici, per questo è fondamentale la raccolta dei dati anamnestici per approfondire alcuni dettagli sulla gravidanza, sul parto, sull’allattamento, sulla tipologia e la manifestazione del rigurgito.

Le cause principali possono essere legate a un ritardo nella maturazione del sistema neurovegetativo o sue distonie (nervo vago e nervi viscerali), ossia tutto quel network nervoso autonomo che si occupa di informare gli organi per una loro corretta funzionalità. Il ritardo di maturazione può riguardare anche gli stessi tessuti che costituiscono lo sfintere tra esofago e stomaco. In questo tipo di condizione poi è fondamentale anche la dinamica delle pressioni intratoraciche e intraddominali in relazione alla funzionalità diaframmatica. Altre condizioni molto frequenti sono legate all’aspetto meccanico dei tessuti, quindi alla loro mobilità. Disfunzioni del tratto cervico-dorsale possono alterare la corretta fisiologia della deglutizione e anche leggeri casi di torcicollo miogeno potrebbero andare ad irritare la funzionalità del nervo vago e del nervo ipoglosso, direttamente connessi con gli aspetti deglutitori e digestivi.

Ecco che si viene a determinare un quadro in cui l’osteopatia può rappresentare una chiara risorsa terapeutica. Ci si avvale di tecniche dolci e delicate mirate al miglioramento della mobilità diaframmatica o dei visceri stessi, anche tramite la colonna vertebrale e il contenitore toracico. Queste avranno un effetto diretto sulle pressioni toraco-addominali e sulle tensioni posturali causate dagli sforzi delle espulsioni ripetute. Fondamentale è il lavoro sulla componente craniale e midollare per rilanciare l’informazione neurologica. Le tecniche fasciali e fluidiche mirano a ridurre le disfunzioni a carico di alcune zone “fulcro” in queste problematiche, come per esempio la cerniera tra il cranio e le prime due vertebre cervicali. La ricerca scientifica ha evidenziato come questo tipo di tecniche risulti molto efficace per riequilibrare la funzionalità del sistema nervoso autonomo riducendone le distonie.

Come per quasi la totalità delle condizioni cliniche il miglior momento per trattare il reflusso è appena ci si accorge della sua presenza. Solitamente il percorso di trattamento ha una durata relativamente breve e viene accompagnato dalla messa in pratica di alcuni consigli che vengono forniti ai genitori.

Il reflusso in alcuni casi rappresenta una notevole fonte di stress per i genitori con l’instaurarsi di un circolo vizioso nella gestione del bambino.  Considerare il quadro d’insieme diventa fondamentale perché spesso non consideriamo quanto siano forti le influenze di noi genitori sui nostri bambini. Per questo è importante valutare correttamente i singoli casi senza attuare stravolgimenti precoci. Ricordiamo che le risorse del neonato sono direttamente collegate alle sue capacità di adattamento e reazione ai cambiamenti. A differenza di un adulto questi sono scanditi da un susseguirsi estremamente rapido di eventi in un periodo di tempo concentrato.

EVIDENZE SCIENTIFICHE

  • Osteopathic manipulative treatment for pediatric conditions: a systematic review. Paul Posadzki 1, Myeong Soo Lee, Edzard Ernst 2017
  • Le opere di Viola M. Frymann – Viola Frymann; Futura Pulishing Society ed. 2019
  • Czinn SJ, Blanchard S “Gastroesophageal reflux disease in neonates and infants : when and how to treat.” . Pediatric Drugs, 2013 Feb;15
  • Effects of Osteopathic Visceral Treatment in Patients with Gastroesophageal Reflux: A Randomized Controlled Trial. Nuria Eguaras, Elena Sonsoles Rodríguez-López ET AL